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Emmett e l'orso

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Messaggio  ♥αℓι¢є ¢υℓℓєи 2и∂ тωιи♥ Gio Mag 28, 2009 10:30 pm

EMMETT E L'ORSO

Questo pezzo è stato tagliato dall'epilogo originale. Sebbene avessi brevemente spiegato la storia di Emmett nel quattordicesimo capitolo 'Ragione e Istinto', mi è mancato non aver spiegato i dettagli in parole.
-Stephenie Meyer-

Fui sorpresa di trovare una crescente strana affinità tra me ed Emmett, soprattutto dal momento che era stato fra tutti loro quello più spaventoso. Doveva avere a che fare col modo in cui entrambi eravamo stati scelti per entrare a far parte della famiglia; entrambi eravamo stati amati – e amato a nostra volta – mentre eravamo umani, sebbene nel suo caso molto brevemente. Solo Emmett ricordava – soltanto lui capiva davvero il miracolo che Edward aveva fatto rimanendo con me.
Ne parlammo per la prima volta una sera mentre tutti e tre eravamo spaparanzati sul divano chiaro del salone; Emmett mi intratteneva tranquillamente con dei ricordi migliori di fiabe, mentre Edward si concentrava sul canale gastronomico – si era convinto che avesse bisogno d’imparare a cucinare, per mia incredulità, ed era piuttosto ardua come impresa visto che era sprovvisto del normale senso del gusto e dell’olfatto. Dopotutto erano cose che non erano nella sua natura.
Una ruga solcò la sua fronte perfetta non appena il famoso chef assaporò un altro piatto per sentirne il sapore. Trattenni un sorriso.
“Aveva finito di giocare con me e io sapevo di stare per morire” ricordò Emmett a bassa voce, avvolgendo la favola dei suoi anni umani alla storia dell’orso.
Edward non ci prestò attenzione; l’aveva già sentita prima di allora.
“Non potevo muovermi e stavo scivolando nell'incoscienza, quando sentii qualcosa che sembrava un altro orso, una lotta su chi dovesse tenersi il mio cadavere per la cena, credevo. All’improvviso mi sembrò di volare. Mi dissi di essere morto, ma cercai di aprire ugualmente gli occhi. E allora la vidi” – il suo viso era estasiato al ricordo; provai anch’io la stessa emozione – “e sapevo di essere morto. Non sentivo neanche il dolore, lottai con me stesso per tenere gli occhi aperti, non volevo perdere nemmeno un secondo di quel viso angelico. Stavo delirando, ovviamente, riflettendo sul perché non fossi ancora arrivato in Paradiso, pensando che dovesse essere più lontano di quanto avessi creduto. Continuai ad aspettare che l’angelo prendesse il volo e che mi portasse da Dio”. Rise con la sua voce profonda, rimbombante. Riuscivo facilmente a capire che chiunque avrebbe potuto fare un'ipotesi simile.
“Pensai che quello che avvenne dopo, fosse il mio giudizio. Avevo avuto un po’ troppo divertimento nei miei vent’anni di vita e non c’era da stupirsi che fossi finito tra le fiamme dell’Inferno” rise ancora, sebbene io rabbrividii; il braccio d Edward si strinse intorno a me inconsciamente.
“Che sorpresa per me scoprire che l’angelo non se n'era andato. Non riuscivo a capire come qualcosa di così bello potesse stare con me all’Inferno, ma ne ero grato. Avevo paura che se Dio fosse venuto per controllarmi, me l’avrebbe portata via; ma non accadde. Iniziai a pensare che forse tutte quelle preghiere che parlavano di un Dio dopotutto misericordioso dovevano avere un senso. Infine il dolore se ne andò…e mi spiegarono tutto.
“Furono stupefatti di quanto poco mi importasse l’idea di essere diventato un vampiro. Però, se Carlisle e Rosalie, il mio angelo, erano vampiri, come poteva essere una cosa brutta?!” Annuii, completamente concorde, mentre continuava “Ho avuto più problemi con le regole…” ridacchiò.
“All'inizio hai avuto il tuo bel da fare con me, ricordi?” la spinta giocosa di Emmett sulla spalla di Edward ci fece dondolare entrambi.
Edward sbuffò senza allontanare lo sguardo dalla TV.
“Perciò vedi, andare all’Inferno non è tanto male se continui ad avere un angelo accanto a te” mi assicurò con furbizia. “Quando lui finalmente si deciderà ad accettare l’inevitabile, starai benone.”
Il pugno di Edward si mosse così rapidamente che non riuscii a vedere cosa fece volare Emmett oltre lo schienale del divano. Gli occhi di Edward non lasciarono mai lo schermo.
“Edward!” lo rimproverai, inorridita.
“Non preoccuparti, Bella” Emmett era imperturbabile, di nuovo al suo posto. “So dove trovarlo.” Guardò sopra la mia testa, verso il profilo di Edward “Dovrai lasciarla andare prima o poi!” lo minacciò. Edward ringhiò semplicemente di rimando senza sollevare lo sguardo.
“Ragazzi!” Il rimprovero di Esme arrivò acuto dalle scale.
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Messaggio  ♥αℓι¢є ¢υℓℓєи 1ѕт тωιи♥ Gio Mag 28, 2009 10:59 pm

mamma mia tesoro ma qunto 6 brava?
ti adorooooooooooooooooooooooooooooooo
Emmett e l'orso 11kywes
king kisskiss aly king
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